Entries Tagged 'Dinamismo punk' ↓

parkour

Il parkour. L’arte della fuga. L’arte di superare gli ostacoli in modo semplice e elegante.

Mi posso immaginare come David Belle si sia inventato questo passatempo immerso nel grigiore dei palazzi delle banlieues parigine degli anni ottanta. Un po’ come ci raccontavano i nostri genitori (o i nostri nonni, per chi e’ piu’ giovane). Quando erano piccoli i giocattoli se li dovevano inventare con quello che c’era. Mi ricordo che mia mamma faceva collane di pasta e bambole con i fiammiferi.
Se vivi in carcere impari a camminare sui muri.
Per chi non ha i soldi da regalare a una plastificata palestra, la strada e’ il regno per allenarsi.
I muri che ti separano dalla ville si scalano e si saltano, le impalcature per costruire le enormi case(rme) sono alberi in cui arrampicarsi. Come scimmie, o come gatti, si impara a ridere delle gabbie, si impara a scivolarne fuori con agilita’ e eleganza.
E forse una volta tanto, l’importante non e’ l’atterraggio, ma la caduta.

Un po’ di riferimenti:

http://www.parkour.it/

http://www.leparkour.splinder.com/


http://www.le-parkour.com/ 

Intervista a Ian MacKeye


Ho trovato questa intervista a Ian MacKeye su un numero dell’anno scorso di "Barricata", la rivista della Rash di Parigi. Questa volta il mio francese ha dovuto fare il triplo salto mortale di una traduzione da una traduzione. Quindi voi dovrete essere tre volte piu’ gentili a perdonarmi eventuali incomprensioni e punti oscuri. Come sempre metto anche il link al testo originale, se qualcuno vuole aiutarmi a migliorare la traduzione io sono molto contenta!

Penso pubblichero’ altre cose da questa rivista, ho in ponte la traduzione di un interessante articolo sulle banlieues e altre cosette.

La prima parte e’ un po’ piu’ fiacca, penso a causa delle domande francamente un po’ imbarazzanti dei tipi. Dopo pero’ sono rimasta impressionata dalla lucidita’ di alcuni passaggi e da alcune piccole considerazioni non banali. Leggetevela, dice delle cose proprio belle.

Versione originale

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foto di muri

un po' di immagini catturate dai muri fiorentini…

scimmiamodastiker - buetempi modernialienopiaceremostrimonitocitazioni

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passi avanti

bistrot…e allora parlero’ del next-emerson, di quello che ci succede dentro.

Dopo mesi rallentati da fastidiosi bastoni tra le ruote e disfattismo serpeggiante, mi fermo un attimo: do’ un’occhiata in giro e ci penso su. Abbiamo fatto un sacco di cose. C’e’ una biblioteca piena zeppa di libri che non si sa manco dove metterli, e libri belli poi.. un sacco dell’Urania e tanti altri. C’e’ un infoshop frequentatissimo con un sacco di libri, ma anche di fanzine, generi e argomenti che mai avrei pensato insieme. C’e’ un cinema, non del tutto finito, ma molto promettente, allestito in un anfratto di edilizia industriale con uno schermo basculante per tutte le esigenze. C’e’ quel gioiello sacro del bistrot dove ho visto gruppi hc urlare sangue e rabbia e gruppi meno hc stordire di note tirate un pubblico sempre affollato.

Ci sono venuti a trovare energetici scrittori agitati, argentini con occhi seri e mani grandi, gruppi con il cuore nervoso e i muscoli frenetici…  un sacco di amici, vecchi e nuovi, anche se mai abbastanza e per un tempo sempre troppo breve.

Sono pochi 5 mesi per fare un bilancio, pero’ sembrano 5 anni…

www.csaexemerson.it

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storie di Robo

storie di roboFirenze e’ una citta’ piuttosto noiosa, almeno da quando ci vivo, cioe’ da quando sono nata. Per un fatto anagrafico mi sono persa gli anni del punk, gli anni dell’hardcore, gli anni dei primi spazi occupati. Uffa. Per un fatto anagrafico ho dovuto arraggiarmi con quello che era rimasto: il post punk, il post hardcore, i centri sociali dopo “Varsavia brucia”. Degli anni settanta poi non ne parliamo neanche.
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