Freakangels

freak angelsFinalmente sono usciti i primi due volumi dell’edizione italiana di Freakangels.

Si tratta della versione cartacea del fumetto di Warren Ellis e Paul Duffield, che viene periodicamente pubblicato online qui.

Me li sono procacciati e mi sono divorata questi due lussuosi volumi (una carta lucida sbrilluccicante, dei colori abbaglianti e delle bellissime grafiche in stile). Non amo troppo i disegni di Paul Duffield, o meglio, rimango affascinata dai suoi paesaggi apocalittici e dalle sue macchine infernalmente steampunk, ma rimango spesso delusa dai personaggi goffi e incoerenti. I colori pero’, gia’ solo per quelli vale la pena, e le luci anche e il piacere di vedere scorrere fra le mie dita personaggi di varie sottoculture cosi’ poco spesso rappresentate su carta.

Poi c’e’ la storia. Una Londra affogata da una devastante apocalisse, una comunita’ che sopravvive, si riprende il quartiere di White Chapel e ne fa il proprio territorio: il quartier generale dei Freakangels. E le storie che ne seguono, mischiate a un po’ di fantasy e molto steampunk, sono storie di autogestione quotidiana. Di un futuro da ricostruire insieme pezzo per pezzo, con le mani impastate di morchia e un sacco di errori e tentativi sbagliati nel cuore.

I Freakangels “badano” alla propria comunita’ espiando la colpa di aver aiutato a far esplodere il mondo che conoscevamo. Si aggirano in un mondo che non conosciamo, ma che possiamo immaginarci, capovolgono la linea del tempo e la riscrivono. Costruiscono macchine a vapore, pannelli solari, giardini urbani estremi, si dividono i compiti e si rimboccano le maniche. Ragionano e ri-ragionano sulle responsabilita’ che stanno nelle mani di chi ha deciso di prendersi cura del proprio quotidiano e di quello della propria comunita’.

C’e’ un sacco di punk in questo steampunk. Ci sono botte e languidi tramonti, ci sono tanti dubbi e il coraggio di volerli affrontare. C’e’ l’impossibile reso reale, la necessita’ divenuta virtu’ e il futuro diventato adesso.

Mi piace un sacco, insomma, come non potrebbe?

7 anni

il 24 giugno 2000 viene occupato il cecco rivolta.cecco

non ho ancora scritto niente sul fatto che il cecco ha compiuto 7 anni.
molte cose che ho dentro agli occhi e al cuore sono mie soltanto e della mia gente. non le scrivero' mai in un cazzo di blog.
pero' un piccolo tributo mi sento di darlo.
un sacco di cose sono successe in 7 anni. un sacco. alcune bellissime
che viene il crepacuore, altre cosi' brutte da lasciarmi ferite addosso
che non guariranno mai.
il cielo sopra al cecco non e' mai banale. non e' mai di un colore
sbiadito e stinto. e' sempre troppo acceso o troppo spento, ti fanno
male gli occhi a guardarlo. in entrambi i casi.
una catena, un cappio, un rifugio, un nido, una famiglia.
alibi, movente e pretesto.
posto in cui tornare, in cui tornare decisamente. fauci a cui sfuggire.
il cecco capisce tutto, il cecco spessissimo non capisce un cazzo.
le travi del tetto stanco, il pavimento in cotto mangiato, tutto un groviglio di nervi, sangue, ossa, cuore e cervello.
buon compleanno amici miei.

passi avanti

bistrot…e allora parlero’ del next-emerson, di quello che ci succede dentro.

Dopo mesi rallentati da fastidiosi bastoni tra le ruote e disfattismo serpeggiante, mi fermo un attimo: do’ un’occhiata in giro e ci penso su. Abbiamo fatto un sacco di cose. C’e’ una biblioteca piena zeppa di libri che non si sa manco dove metterli, e libri belli poi.. un sacco dell’Urania e tanti altri. C’e’ un infoshop frequentatissimo con un sacco di libri, ma anche di fanzine, generi e argomenti che mai avrei pensato insieme. C’e’ un cinema, non del tutto finito, ma molto promettente, allestito in un anfratto di edilizia industriale con uno schermo basculante per tutte le esigenze. C’e’ quel gioiello sacro del bistrot dove ho visto gruppi hc urlare sangue e rabbia e gruppi meno hc stordire di note tirate un pubblico sempre affollato.

Ci sono venuti a trovare energetici scrittori agitati, argentini con occhi seri e mani grandi, gruppi con il cuore nervoso e i muscoli frenetici…  un sacco di amici, vecchi e nuovi, anche se mai abbastanza e per un tempo sempre troppo breve.

Sono pochi 5 mesi per fare un bilancio, pero’ sembrano 5 anni…

www.csaexemerson.it

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