Strano Punk

Ravanando nel blog di Longinoptikal
sono finita nella storica pagina di Strano Network dedicata al punk.
Mamma mia! Essenza di quello che penso sia la fascinosa contaminazione
tra cyber e punk ..

ve la ripropongo senza altro dire.. 

http://www.strano.net/town/music/punk.htm

(non tutti sanno che… strano network e' nato al vecchio-vecchissimo emerson.. i corsi e ricorsi della storia) 

saddappiccia’

i commenti al post "simili" (qua sotto, mi fa fatica linkarlo) mi
hanno fatto riflettere su alcune cose. e' un po' di tempo che il mio
cervello si arrovella cercando di mettere insieme impressioni fugaci e
sensazioni nebulose. metterle nero su bianco potrebbe forse dargli un
ordine, serve anche a questo un blog.. credo.

i pietosi lamenti nostalgici del "com'era meglio prima" o
"quanto fa piu' schifo ora" mi hanno sempre irritato un sacco. sembra
quando sei piccolo e tutti i grandi ti dicono "non ti lamentare,
perche' noi grandi si che abbiamo i veri problemi.." e te che ti girano
le palle perche' oltre al fatto che i problemi ce li hai pure te non
puoi neanche lamentarti in santa pace.

a questo ci aggiungo, per onesta' intellettuale, un irrisolto
complesso di inferiorita' per non essere nata in tempo per vivermi i
Veri Anni del Punk. che mi sarebbe taaanto piaciuto e quindi metto
sempre un po' il broncio quando qualcuno mi dice "eeeh ma ormai il punk
e' morto, adesso fa tutto schifo, i punk di oggi sono tutti di gomma…
noi eravamo un'altra cosa". non ho ancora deciso se ha ragione, e forse
non lo decidero' mai. in ogni caso metto il broncio (e se posso
permettermelo lo mando in culo).

fatte queste premesse, doverose credo per non essere fraintesa,
sinceramente devo ammettere che gli anni che stiamo vivendo sono un
tantino diversi dai decenni precedenti.

ieri, non chiedetemi perche', mi sono trovata a canticchiare un
vecchio pezzo dei 99posse (visto che vi tiro fuori eh?! senza vergogna
proprio!) "s'adda' appiccia". mi ha ricordato di botto dei cortei, dei
cordoni, degli autonomi coi caschi, degli striscioni, dei cori… e
cazzo, mi sono ricordata che una cosa cosi', o anche la meta', oggi non
sarebbe possibile. quello che negli anni 90 (mica nel 77… poco tempo
fa) era piuttosto normale adesso sarebbe impensabile. l'atmosfera
intendo, quella tensione furbetta, al posto di quella sensazione
estrema di vulnerabilita' che ti senti sempre addosso adesso. c'entra
sicuramente tutta l'acqua passata sotto i ponti, centra genova,
centrano i morti visti da vicino, centra il grigio grigissimo sopra la
tua testa, centrano un sacco di cose.

capiamoci, anche allora c'erano i titoloni "oddio oddio gli
autonomi" o "gli squatter" o "i casseurs" o altre minchiate a caso..
pero', ecco tornando al mio esempio, un gruppo come i 99posse (che
anche se ancora non aveva toccato le vette del successo, comunque non
era esattamente il gruppetto sfiga sconosciuto) poteva permettersi di
fare un pezzo che insistentemente grida di dare fuoco a ogni cosa.

voglio dire, se un gruppo un po' conosciuto scrivesse adesso
un pezzo cosi' succederebbe uno scandalo degno di un paesino di
quaccheri. in realta' penso che a nessuno che tenesse alla propria
immagine (in senso lato) verrebbe proprio in mente di fare un testo
cosi'.

ecco, io quando ero ragazzina li ascoltavo i 99posse. e
aldila' di quello che potevo pensare quando vedevo degli autonomi
caschettati (che si andrebbe sul delicato dovessi parlarne), aldila' di
quanto potessi apprezzare i 99posse in se', li ascoltavano come li
ascoltavano migliaia di ragazzini italiani. mica ci stupivano i loro
testi.

ho la sensazione che ai ragazzini che hanno 15 anni adesso
l'equivalente modernizzato di un gruppo cosi' apparirebbe completamente
alieno. ma non si tratta solo del fatto che era un gruppo
politicizzato, ma anche perche' parlavano spesso di sentimenti che non
credo vengano naturali a molti ragazzini in questi anni.
non so ancora decidere se perche' sono troppo rincoglioniti o troppo
scafati.

c'e' una mia amica che lavora in un liceo, mi diceva che i suoi
ragazzini o non capiscono un cazzo e non capiranno mai oppure capiscono
pure troppo. e' come se avessero superato ben prima di noi
quell'ingenua convinzione di poter cambiare qualcosa e si fossero
rassegnati come dei vecchi varicosi che non c'e' futuro. voglio dire, a
me non preoccupa che non ci siano collettivi nei licei, che non ci
siano cortei, che i ragazzini non si mettano la maglia del che guevara
e gridino cazzate. mi da' ansia pensare che forse non hanno rabbia in
corpo, ma vene troppo piatte, nervi inermi. che non abbiano questo
groppo nello stomaco che avevo io quando ero piu' piccola (e che ho
ancora).

e che cazzo no futur e' uno slogan mica nuovo, pero'
evidentemente loro l'hanno introiettato molto di piu' di quello che
potevamo mai immaginare. ce l'hanno davvero cucito addosso, molto piu'
di qualsiasi punk nichilista e avvilito.

c'e' una rabbia profonda nel gridare no future. qui non c'e' nessuna rabbia, c'e' solo il grigio grigissimo sopra la testa.

o forse non e' vero niente. forse tutta questa passivita' e'
solo la quiete prima della tempesta, forse faranno come i calmi, che
esplodono tutto insieme. faranno come in quel libro terrifico di
Evangelisti: eserciti di bambini sanguinari e disperati..

non so,
non solo una sociologa del cazzo, per fortuna. non so che c'hanno in
testa i quindicenni. so che comunque il cielo sulla testa di tutti
resta grigio grigissimo.

Caleidoscopio

Prendendo spunto da questo link, ho costruito un caleidoscopio, con le scatoline dei rullini fotografici e altro materiale di recupero. ci vogliono venti minuti o anche meno. fatemi sapere se ci avete provato anche voi e se e' benuto bene!

ecco come ho fatto:

1) questo il materiale che vi occorre.

1

  • 2 scatoline dei rullini fotografici, uno nero e uno bianco.
  • nastro adesivo nero (va benissimo il nastro isolante).
  • un pezzo di plastica trasparente morbida (quella usata per imballare un po' di tutto, io ho usato l'involucro del pane, ma va bene qualsiasi plasticaccia da imballaggio)
  • 3 rettangoli di plastica trasparente rigida,  alti un paio di cm e lunghi all'incirca come la lunghezza del porta rullino (va bene ad esempio la plastica di molti contenitori)
  • vari pezzetti piccoli di plastica colorata ( li ho ricavati tagliando bottigliette di bibite colorate)

2

2) formate un triangolo con i tre pezzi di plastica rigida e ricoprite la parte esterna con il nastro isolante

3) con la pellicola morbida incartatene un'estremita' come a tapparla, facendo bene attenzione che in fondo resti ben tesa. sui lati invece puo' rimanere accartocciata. questa parte e' la meno intuitiva, ma voi procedete, se non viene bene ve ne accorgerete meglio alla fine e sarete sempre in tempo ad aggiustare il tiro.

4) mettete i pezzettini di plastica colorata dentro il porta rullino bianco. 

5) infilate il triangolo dentro il rullino bianco con l'annessa plastichina in fondo. per capirci: questa plastichina del cazzo ha la funzione di non far scivolare via i pezzetti colorati quando capovolgete il caleidoscopio. non spingete il triangolo troppo in giu', deve rimanere abbastanza spazio per permetter ai pezzetti colorati di muoversi sul fondo e il triangolo deve spuntare un po' dal porta rullino.

6) con delle forbici o quello che volete, fate un buco in fondo al porta rullino nero, non troppo grande e non troppo piccolo.

7) incastrate il porta rullino nero sopra quello bianco. qui a seconda di come avete incastrato le cose, sara' necessario forse unire i due pezzi con del nastro adesivo. io non l'ho fatto perche' in questo modo posso ruotare solo il pezzo di sotto, come nei veri caleidoscopi.

 8) finito! puntate verso la luce e fate come con gli altri caleidoscopi insomma. 

 

In prima fila

per il clamore delle folle atee e per i fans piu' affezionati sono disponibili posti in prima fila!

calvario

 

(st)Robo e il riciclo

da un po' di tempo mi sto baloccando con il riciclo dei materiali comuni per costruire oggetti utili (o inutili, ma belli!). e' una cosa che mi ha sempre interessato, ma in questi giorni ho trovato una marea di progetti davvero belli.
in generale, penso che l'utilita' del riciclo sia palese e non abbia bisogno di ulteriori parole. ma il valore aggiunto a questi progetti e' il DIY: lo scambio di nozioni su come costruirsi da soli le cose, senza doverle comprare o aspettare che le faccia qualcun'altro.

raccogliero' qui un po' di link e via via che riesco a costuire i progetti aggiungo annotazioni e suggerimenti. chiaramente sono molto contenta se provate anche voi e poi mi dite come e' andata..

innanzitutto questo sito:
http://www.ri-creazione.info
raccoglie giornalmente (o quasi) progetti sul riciclo facili da costruire. un occhio di riguardo ai bambini, ma e' davvero una utilissima miniera di link.

poi questo:
http://www.instructables.com/id/S8RO3PLF0CJ696U/
instructables e' un altro sito che raccoglie un sacco di idee interessanti.
questo e' un progetto per costruire una palla di specchi (dai quelle da discoteca anni 70) utilizzando vecchi cd.

e' un'idea geniale, e' molto semplice da realizzare, ci vuole solo un po' di tempo a disposizione. il risultato e' fichissimo. non ha niente da invidiare a quelle costosissime che si trovano nei negozi.

appunti utili:

  • serve una palla di polistirolo, in genere si trovano nei negozi di Belle Arti. io l'ho pagata 3 euro, ma mi hanno evidentemente truffato perche' credo si trovino a meno (avevo la smania di iniziare e quindi l'ho comprata lo stesso).
  • per tagliare i cd ho usato delle forbici da elettricista. non sono molto adatte e il cd spesso si rompe facendomi bestemmiare. avendolo si potrebbe provare con un taglierino un po' roccioso. la cosa migliore forse sono quelle tenaglie per tagliare le mattonelle.. chissa'.
  • alcuni cd scrausi non vanno bene. ad esempio quelli coop hanno la pellicola sopra troppo fragile che viene via con niente lasciando il cd trasparente (e annullando quindi l'effetto).
  • per incollare i pezzettini di cd ho usato del nastro bi-adesivo. e' ottimo e credo in questo caso sia molto meglio della colla.

quando l'ho finita metto la foto 😉 Continue reading →

Simili

similiquando ero piccola, l'ho gia' scritto in altre occasioni, mi ero avvicinata al punk e ai posti occupati d'un soffio. era stato come un respiro piu' grosso, quello in cui senti che l'aria entra meglio nei polmoni. avevo trovato d'un tratto il mio mare, il mio bosco dove nascondermi, la mia piazza in cui incontrare i miei simili.

i simili. ecco. questo e' il punto.

capita che l'altro giorno ero all'emerson, era il pomeriggio della serata inaugurale della nuova sala concerti. me ne stavo sul palco, a fare cavi, come spesso mi succede. poi provavo microfoni  e via e via.. nella routine dell'aiuto fonico mezza sega. c'era tutto un fermento di pavimenti indecenti da pulire, birre da scaricare, impianti da riparare, spazi da allestire. un po' come in una buffa vigilia di un natale blasfemo.

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foto di muri

un po' di immagini catturate dai muri fiorentini…

scimmiamodastiker - buetempi modernialienopiaceremostrimonitocitazioni

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foto kaos tour Fi

un po' di foto al volo..

kaos tour 07 fi

 

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Si avvicina il Kaos Tour a Firenze…

duccio

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passi avanti

bistrot…e allora parlero’ del next-emerson, di quello che ci succede dentro.

Dopo mesi rallentati da fastidiosi bastoni tra le ruote e disfattismo serpeggiante, mi fermo un attimo: do’ un’occhiata in giro e ci penso su. Abbiamo fatto un sacco di cose. C’e’ una biblioteca piena zeppa di libri che non si sa manco dove metterli, e libri belli poi.. un sacco dell’Urania e tanti altri. C’e’ un infoshop frequentatissimo con un sacco di libri, ma anche di fanzine, generi e argomenti che mai avrei pensato insieme. C’e’ un cinema, non del tutto finito, ma molto promettente, allestito in un anfratto di edilizia industriale con uno schermo basculante per tutte le esigenze. C’e’ quel gioiello sacro del bistrot dove ho visto gruppi hc urlare sangue e rabbia e gruppi meno hc stordire di note tirate un pubblico sempre affollato.

Ci sono venuti a trovare energetici scrittori agitati, argentini con occhi seri e mani grandi, gruppi con il cuore nervoso e i muscoli frenetici…  un sacco di amici, vecchi e nuovi, anche se mai abbastanza e per un tempo sempre troppo breve.

Sono pochi 5 mesi per fare un bilancio, pero’ sembrano 5 anni…

www.csaexemerson.it

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