Allora ieri a firenze ho avuto modo di assistere a una piccola prova tecnica d’apocalisse, di cui devo rendervi partecipi.
Ore 09.00: da una settimana circa anche il gatto sapeva che venerdi’ 17 (nota bene la data) dicembre in toscana avrebbe nevicato anche a basse quote. Mi alzo, guardo fuori, niente neve solo la solita brina e ghiaccio mattutino. Si tratta chiaramente della nota nuvola dell’impiegato: la perturbazione climatica arriva nel fine settimana, ma non ti impedisce di recarti al lavoro il venerdi’ mattina. Bestemmio, metto gli stivali di gomma in macchina, butto la spazzatura (io sto in bassa montagna, quando nevica devo lasciare la macchina a un kilometro e farmela a piedi nella neve) e vado a lavorare.
Ore 11.00: sono al lavoro. tutto bene, ancora niente neve, il cielo e’ bianco, ma ancora siamo al massimo al nevischio.
Ore 13.00: mi distraggo come sempre con la testa nel computer, alzo gli occhi alla finestra e… fuori e’ cambiato tutto. Una nevicata bella secca, gia’ in terra e’ tutto coperto di bianco. Le macchine viaggiano e io mi dico: lascio passare un’oretta, le macchine andando fanno una pista nella neve e poi si va meglio (il mio pandino e’ abituato a scenari ben peggiori ed e’ dotato di super gomme da neve).
Ore 14.30: le macchine scorrono lentamente. Mi dico: ecco, la tipica sindrome del fiorentino quando piove, panico e ingorghi insensati ovunque. Mi metto l’anima in pace che ci mettero’ un’ora (invece della solita mezz’ora) ad arrivare a casa, mi vesto ed esco dal lavoro.
Tolgo con la mia pratica paletta un po’ di neve dai vetri della panda e dalle prese d’aria sul cofano. Mi incolonno in modo zen.
Ore 15.00 sono nell’isolato accanto al lavoro, nella via parallela. Ho fatto all’incirca 200 metri. Si scorre poco, ma lentamente si va. I suv impazziscono: ne spuntano da tutte le parti, in contromano sui sensi unici, goffi e pericolosi, un po’ stupiti che la loro stupida macchina da guerra sia totalmente inutile anche sulla neve.
Ore 15.30 arrivo in fondo alla strada che avevo imboccato alle 14.30. Altri duecento metri buoni l’avro’ fatti. La gente in macchina intorno a me inizia a dare segni di cedimento: donnine si attaccano al clacson, vecchietti impanicati si buttano in mezzo alla strada e si fermano. Si crea un ingorgo della madonna, le macchine stanno ferme, la neve si posa. Dopo un po’ mi rendo conto che tutte queste macchine hanno gomme liscissime, molti non riescono a muoversi, si impantanano, si perdono in 10 (dico dieci) centimetri di neve.
Imbocco la bolognese (la via che porta verso il mugello) e li’ trovo l’inferno. una decina di macchine giacciono abbandonate in mezzo alla strada, davanti a me ne ho 3-4. La gente scende, smolla la macchina li’ dov’e’ e se ne va. Pare un film di romero, oltre alla neve devi stare attento a non investire questa massa di zombie che camminano spaesati in mezzo alla strada. Due autobus sono bloccati, un tipo lascia la macchina per traverso e blocca tutta una strada laterale. La mia meravigliosa pandina non avrebbe problemi a salire, quindi proseguo piano piano facendo lo slalom tra le macchine lasciate li’. Mi viene incontro un tipo gesticolando e urlando come un pazzo
-aaaaah! che cazzo fai?! perche’ sei salitaaaaa!.
-stai calmo..
-aaaaaah! non dirmi di stare calmo! aaaaaah!
-dio mio, scusami, non avevo capito che stavi cercando di fare il vigile, non e’ che si capisca molto bene… siete messi tutti a cazzo
il tipo cambia completamente espressione
-scusa scusa, sai sono nervoso, dio mio… guarda che casino… aspetta ti aiuto io..
-grazie sei gentile, ma guarda che la mia panda non ha problemi…
-nono aspetta fai cosi’…
dopo un po’ di manovre che non capisco molto, la situazione si sblocca in modo irrazionale. il tipo di prima e’ sparito, io rinizio a salire sperando che nessuno venga a sgridarmi di nuovo.
passato questo snodo della morte, la strada e’ coperta di neve (e certo.. non passava una macchina), ma la mia pandina sale tranquilla. piano piano faccio tutta la strada (all’incirca 20 km), superando anche un suv targato bulgaria lasciato di traverso in mezzo alla strada, ad occupare tutte e due le corsie. all’altezza di pratolino trovo lo spazzaneve e mi accodo dietro di lui pensando a homer simpson e cantando “sono mr. spazzaneve, questo e’ il mio nome, questo e’ il mio nomeee”. Arrivo a destinazione senza nessun tipo di problema, lascio la macchina mentre nevica ancora a bestia, mi metto i miei stivali rossi di gomma, il mio ombrellino vittoriano e come dottor zivago mi incammino nella neve.
Ora d’arrivo: 17.30
Note.
nel frattempo la rete wind era completamente morta, i cellulari non prendevano e mia mamma era impazzita e voleva venire a cercarmi con i sanbernardi.
in totale in citta’ sono scesi 20 cm di neve. firenze e’ ancora paralizzata. in tutta la giornata di ieri e quella di oggi non e’ passato neanche uno spazzaneve, oggi pomeriggio e’ passato un fondamentale omino con il sale.
una mia amica che lavorava a colle val d’elsa (siena) e’ partita alle 12.30, ha imboccato la superstrada ed e’ arrivata a casa ( a firenze) alle 23.30 raccontando di camion spinti a mano da decine di persone.
la mia vicina ha lasciato la macchina a firenze (come fanno le persone normali che quando vedono che nevica seriamente e non hanno le catene non prendono a tutti i costi la macchina per poi abbandonarla in preda al panico dove capita), ha provato a prendere un treno, ma erano tutti fermi, ha provato a prendere un autobus, ma c’erano sopra il triplo delle persone che puo’ contenere e l’autista si e’ rifiutato di partire. alla fine e’ rimasta a dormire da amici, e ‘sti cazzi.
stamattina a firenze e’ arrivata pare la protezione civile a portare viveri e bevande calde. e’ chiaro a tutti che l’emergenza per cui tocca mobilitare la protezione civile (che si dimostra comunque inutile) non sono i 20 cm di neve annunciati da una settimana, ma la totale inettitudine delle amministrazioni locali. non c’era un vigile, non c’era nessuno da invocare, le persone erano sole con la loro capacita’ di sopravvivere.
le persone che avevo intorno a me e che ho osservato durante questo panico erano prima di tutto diffidenti e stizzite. abituati a stare chiusi in casa a pensare a berlusconi, sono completamente incapaci di avere delle relazioni normali con degli umani estranei, il primo istinto e’ non fidarsi. sciolto questo primo istinto diventano tutti amici e si trasformano in persone sinceramente contente di poter finalmente dare una mano. nella sfiga, il pazzo che mi e’ venuto incontro urlando era in realta’ visibilmente entusiasta che gli fosse capitata l’occasione di rendersi utile.
sara’ che sono un po’ offesa dal fatto che questo mese il mio stipendio se ne e’ andato per l’80% in tasse, ma dato che questo stato non serve proprio a un cazzo, non vedrei l’ora che si togliesse definitivamente dalle palle.
l’umanita’ probabilmente non e’ ancora pronta per l’autogestione, ma come dice quell’altro che mi gira per casa “l’apocalisse serve anche per dare una sfoltita….”.
3 comments ↓
ma che panda hai? 4×4? Modello vecchio?
🙂
una panda normale (non 4×4) vecchia.
la macchina piu’ diy che conosca.. 😉
un altro mio amico che quel giorno si e’ fatto 18 km a piedi nella neve mi raccontava incazzatissimo di tutte ‘ste vecchiette che passavano tranquille sui loro pandini..
ahahaha… meravigliosa conclusione.
io mi sono ritrovato in stazione F.S. la mattina di sabato, sperando che dopo quasi 20 ore dai primi fiocchi la situazione si fosse normalizzata… ed invece, non viaggiava un treno. zero. nisba.
ho fatto un’ora di fila per farmi rimborsare il biglietto, ed ho potuto avere una piacevole conversazione col bigliettaio, che è andata più o meno così:
– treni per napoli, non ne partono vero?
– non parte nessun treno, mi dispiace.
– ma si sa quando partirà il primo?
– no, non si sa.
– ma sul sito delle ferrovie lo scrivono quando partono i treni, che evito di dover tornare qui tra due ore per scoprire che è ancora tutto bloccato?
– guarda, ieri il sito non era molto aggiornato, in teoria si, ma secondo me…
– ma almeno un numero di telefono a cui chiamare ce lo avete? dice lei, se avevamo un numero di telefono, allora probabilmente eravamo anche in grado di far viaggiare i treni con 20 cm di neve…
– (visibilmente innervosito – anche perché forse ero la prima persona che non si è rivolta a lui con la bava alla bocca e voleva sfogarsi) ma lei lo sa quanta gente ha assunto Trenitalia negli ultimi anni?
– lo so benissimo, guardi, me ne rendo conto ogni volta che viaggio.
comunque, morale, non sono partito. e tra l’altro, il giovedì seguente (ovvero il 23), a Sarzana la linea si è interrotta perché la neve si è sciolta, facendo straripare torrenti, fiumi, crollare gallerie e valangare fango. Indovina chi era sul treno bloccato poco prima?
Bisognerebbe smettere di invocare lo sciopero generale ed iniziare a sperare in una nevicata colossale! 🙂