Anti Mtv Day

Il 15 agosto a Bologna, la citta' piu' libera del mondo, ci sara' l'annuale Anti-Mtv Day.

Questo il sito.  http://www.donnabavosa.com/antimtvday

Questo e' il contenuto della sezione pippone
. Non metto il link perche' tanto so che siete pigri e quindi vi
incollo sotto il testo. Come ogni anno mi ritrovo ad apprezzarne la
lucidita' e la chiarezza. Spunti mai banali, interessanti e soprattutto
incoraggianti (lo so, sembra un paradosso data l'amarezza dei toni, ma
invece e' proprio cosi').

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POST- MTV

I will be here when they'll be dead and fucking gone. And I don't know what's cool anymore

Questo festival è nato 6 anni fa come prosecuzione naturale
dell'energia che la scena DIY Hardcore aveva espresso negli anni 90,
un'energia che tentava di convogliare la spinta distruttiva del Punk
verso la costruzione a piccoli passi di una nuova sottorealtà. Una Rete
di punti luminosi che nascevano autonomamente e che trovavano la
conferma della propria esistenza negli altri punti luminosi, fino a
creare una tessuto che si autososteneva e si rafforzava con il
moltiplicarsi dei suoi nodi, in Italia e successivamente fuori
dall'Italia.

Sotto questo lento processo di tessitura di una Rete ci sono idee e
visioni del mondo comuni, riguardanti l'approccio al sistema dei
consumi e dei bisogni indotti, la critica delle strutture gerarchiche,
il tentativo di resistenza quotidiana al sistema di produzione
forsennata basata sul lavoro, e non ultima la lotta alla mercificazione
della cultura. In quest'ottica, la vita quotidiana è politica. La
comunicazione è politica. I mezzi di comunicazione sono mezzi e non
fini, le forme di espressione sono forme e non materie.

E' passato quasi un decennio, e sotto i nostri occhi questa realtà è andata modificandosi.
Da un lato, la comunità si è allargata grazie alle immense possibilità che Internet ci ha messo a disposizione.
Dall'altro lato, i contenuti espressi da questa rete sono andati via
via sfumando e perdendo definizione, fino a scomparire, in alcuni casi.
Da un lato, la quantità delle voci è aumentata a dismisura in maniera democratica.
Dall'altro lato, la qualità e l'intensità dell'urlo si è affievolito in un brusìo generale. La folla.

L'Anti[MtvDay] è sempre stato un tentativo, riuscito o meno, di
ridefinire scopi e metodi, di alzare i toni, di cercare un paradosso
consapevole per mettere a fuoco la questione dei contenuti che una
scena indipendente DEVE per sua natura esprimere. Senza contenuti di
rottura non c'è scena indipendente. E poi LA domanda: indipendente da
cosa?

Nel 2007 Bologna già da tempo non è più centro culturale, né
mainstream, né underground. Nel 2007 MTV abbandona la città di Bologna
come sede del suo festival. L'Anti[MtvDay] perde così il suo divertente
aspetto provocatorio culminato l'anno scorso con l'accoglienza di
numerosi sfollati dall'Arena Parco Nord per colpa della pioggia inviata
dagli dei del metal, e catapultati in una realtà opposta, per molti
versi contraddittoria ma ai loro occhi assolutamente nuova.
Nel 2007 quello che chiamavamo "il popolo di MTV" adesso è una generazione intera.
Per un'analisi del "popolo di MTV" è ancora valido IL PIPPONE degli
anni scorsi, ma solo in parte. MTV in questi anni è infatti diventata
un rete televisiva generalista, nella quale il ruolo della musica è
andato via via diminuendo fino quasi a scomparire, fatta eccezione per
i suoi canali satellitari che non possono però essere definiti
influenti sulla mentalità di una generazione. MTV si riposiziona nel
settore di Rai e Mediaset. I suoi vecchi conduttori sono assunti da Rai
e Mediaset. Le sue nuove conduttrici sono veline. MTV è una rete come
le altre, dunque non ce ne frega un cazzo.
Per quanto riguarda noi e il nostro discorso, MTV non esiste più, e non
ci interessa più (a parte per deridere/insultare gente discutibile le
cui facce compaiono su quel canale) ma gli effetti della sua esistenza
sono presenti nella realtà e ormai assimilati.

Quello che resta è il Post-MTV, forse a tratti ancora più terrificante
dell'era di MTV stessa. Parliamo della nuova generazione di Myspace.
Parliamo del neonato consumismo del Punk HC DIY. Parliamo del mischione
impastato fra realtà DIY e situazioni "Wannabe Major", parliamo di
processioni per inerzia a quel convivio di ipocrisie chiamato Miami.
Parliamo della moltiplicazioni di gruppi alla ricerca di trampolini di
lancio verso il Nonsisacosa, o forse si sa cosa, è la vecchia volpe e
la vecchissima uva, è l'utilizzo dell'Underground come primo passo
verso l'Overground, è l'hype usa-e-getta, il tentativo di sentirsi
tutti artisti in nuce nell'epoca del precariato globale.
In tutto questo la Rete reale è scomparsa, sostituita dalla rete di
amichetti (il cui unico pensiero è grazie per l'add) ridisegnata dai
geni di Murdock. I contenuti sono andati in secondo piano. Si ascoltano
i gruppi su Myspace (non lo strumento tecnologico, di per sé utile e
comodo, è in discussione ma l'utilizzo sociale che se ne fa), massimo 3
pezzi da 3 minuti, compressi, senza testi, senza niente, senza un
oggetto in mano di cui nutrirsi per un mese. Non si divora, non si
digerisce, ci si limita a masticare e sputare, in alcuni casi a cagare.
Il valore dei gruppi spesso è intangibile. L'importante fase della
Gavetta è sparita. Ci sono dieci miliardi di gruppi e non si capisce
chi cazzo durerà più di una stagione, né chi sia in grado di forare, di
spanare, o rifilettare. Siamo tornati nelle tane paghi delle tastiere,
e la musica è tornata ad essere musica, ha perso la sua natura di mezzo
per raggiungere qualcos'altro, ha smesso di veicolare un idea e una
speranza. O magari no.
Rimangono, nella foschia della rete, cittadelle fortificate che ancora
tengono in vita la voglia di lottare, a volte con molta buona volontà
ma con linguaggi sbagliati o obsoleti, a volte con buoni sistemi
comunicativi ma poche forze per agire sulla realtà. Il resto si
ricombina, si smonta e si ridisegna come Meccano a velocità
impercettibile all'occhio e all'analisi, tentando invano di ricostruire
il fossato coi coccodrilli che dovrebbe dividere Underground da
Overground

Ma non è una catastrofe. E' solo guardare la battaglia dalla collina, ed essere ancora nano.

Quest'anno il titolo del Festival rimane lo stesso, ma il colpo di coda
è un altro. E' il tentativo estremo di un pesce che si dibatte fuori
dall'acqua. E' lo sforzo per un reload della linfa vitale di una
sottocultura. E' l'introduzione di una speranza di un cambiamento che
riattualizzi i contenuti, da sempre veicolati da questo sottobosco,
nella realtà degli anni 2010.
E' l'auspicio, un giorno, di poter riaprire la bara e trovarci qualcosa di nuovo.
Di ricette non ce ne sono, c'è solo la volontà di metterci tutti di
fronte ad un periodo di grossi mutamenti e alla necessità di non
perdere tutto e di non perdersi.
Vogliamo che la breccia continui e non si fermi. Chi ha nuove idee,
nuove forme, la forza di spaccare tutto, faccia un passo avanti nella
nebbia.

Alla fine è solo un Festival Punk HC, giunto alla sua sesta edizione.
Essici per vedere se e cosa vuol dire ancora Punk HC nel 2007. Essici
per tastare il polso di una situazione, per vedere ciò che succede, ciò
che non succede, ciò che potrebbe succedere.
Tutto si crea, tutto si distrugge, niente si trasforma. Ma l'energia si
può trasmettere attraverso lo spazio e attraverso il tempo.
Vado a togliere Also spracht Zarathustra dallo stereo. Non so se mi fa bene.

2 comments ↓

#1 bruno on 09.18.07 at 2:27 pm

ciao, sono bruno degli OvO, abbiamo suonato quest’anno all’Anti MTV day, mi sono imbattuto in questa tua analisi lucidissima della situazione e ho sentito l’urgenza di scriverti, credo solo per ringraziarti visto che non ho nulla da aggiungere.
Io sto puntando tutto, e per tutto intendo la mia vita, sulla nascita di una nuova scena DIY che sia libera non solo da schemi economici ma anche artistici. Intendo dire che gli ideali del punk e dell’hardcore non possono più essere rappreserntati SOLO dalla musica punk hardcore. La maggior parte dei gruppi punk-hc non ha nulla a che vedere con l’etica DIY, mentre altri gruppi la sposano appieno senza essere accettati dal mondo punk HC reazionario in quanto diversi dallo standard musicale del tu-pa tu-pa. Questa è la mia scommessa. Vedremo.
Ciao
bruno

#2 robo on 09.19.07 at 8:33 am

ciao!
..ahem non vorrei che tu pensassi che il testo per l’anti mtv day l’ho scritto io 😉 l’ho solo riportato, ma l’ha scritto il giro che ha organizzato la cosa..

detto questo mi fa un sacco piacere che tu scriva queste cose.. vi ho sentiti a bologna (in mezzo a quel delirio di sangue e sudore) ed e’ bello ritrovarvi su questo spazio!

sto riflettendo sempre di piu’ sul fatto che certo il diy non puo’ essere definito un fine, ma neanche banalmente solo un mezzo. che questo approccio e’ un approccio all’esistente, che fare le cose in un certo modo, togliergli l’etichetta di merce, innesca tutta una serie di meccanismi che altrimenti rimarrebbero forse solo teorici.
sporcarsi le mani e costruirsi da soli quello che vogliamo vuol dire tantissimo, forse tutto.

ti confesso che mi scopro incredibilmente ottimista quando penso a queste cose e mano a mano che conosco persone come voi 😉